Per chi non gioca a carte, non vede la TV e non si sente re Artù
legga pure il post che segue, piccola riflessione sotto la neve
Auguri
Sul futuro. Energia, Rifiuti ed altro ancora…
Un paio di anni fa è nata mia figlia ed allora tenendola in braccio, mi sono chiesto cosa le lascio di bello, magari una bella casa, un po' di soldi, insieme a una montagna di merda condita con dei veleni, diossina, dei metalli pesanti, del plutonio...
Forse siamo ancora in tempo per fare qualcosa di buono per poter restituire ai nostri figli il mondo che abbiamo ricevuto (in prestito) in buone condizioni.
La terra e' finita e le sue risorse sono altrettanto finite. Esse sono sufficienti in certe quantità per un numero massimo di esseri viventi.
Per garantire la sopravvivenza delle generazioni future e' fondamentale osservare il concetto di "sostenibilità" e non superare la "Capacità di carico" della terra.
Per chiarire il suddetto concetto è molto calzante l'esempio dell'ascensore. All'interno della cabina viene specificato il carico massimo con il numero di persone ammissibili; se viene superato tale numero non solo c'è il rischio che la cabina non salga ma che addirittura precipiti.
Fino ad oggi hanno avuto accesso alla cabina dell'ascensore del mondo soprattutto gli europei e gli americani. Oggi alcune popolazioni che facevano parte del terzo mondo, come i cinesi e gli indiani, pretendono di salire a bordo; e saranno guai. Ci stiamo rendendo conto che abbiamo vissuto con un tenore di vita insostenibile a discapito delle popolazioni del terzo mondo.
Capacità di carico significa capacità di soddisfare i bisogni (necessità per alcuni popoli e spreco di risorse per altri popoli, cosiddetti "civili") come il cibo, l'abitazione, il vestiario, i mezzi di trasporto, mezzi di comunicazione, lo svago e tanto altro. Per soddisfare le esigenze di ciascuno abbiamo bisogno di una certa superficie terrestre dove risiedere, dove coltivare gli ortaggi, dove allevare gli animali, di una certa quantità di acqua ma anche di una certa quantità di materie prime.
Possiamo essere più o meno egoisti e quindi usare più terreno di altri o più acqua di altri, a questo, comunque, la nostra morte porrà rimedio liberando quelle risorse da noi occupate. Invece non possiamo essere cosi stupidi da trasformare diverse materie prime in sostanze tossiche in maniera irreversibile bruciandole. Questo e' un danno irreparabile che la nostra morte non sanerà, anzi sarà una pessima eredità che lasceremo ai nostri discendenti.
La nostra "civiltà'" ha permesso che il 10 % della popolazione mondiale consumi il 90 % delle risorse terrestri disponibili per tutta l'umanità.
Dobbiamo inoltre evidenziare che la "società civile" ha utilizzato tra lo scorso secolo e quello attuale il 40 % delle risorse minerarie per produrre degli oggetti che in breve tempo sono diventati obsoleti e nel migliore dei casi sono finiti in discarica mentre nel peggiore dei casi sono stati bruciati e quindi le materie prime contenute in tali oggetti sono state trasformate in maniera irreversibile in ceneri e fumi tossici.
Tutto ciò e' insostenibile per garantire la sopravvivenza delle generazioni future !!!
Adesso che le popolazioni dell'ex terzo mondo pretendono di utilizzare le materie prime che gli competono, esse cominceranno a scarseggiare per tutti se non ridimensioneremo le nostre esigenze, da qui il concetto di "decrescita felice".
Sarebbe, quindi, auspicabile dismettere il termine "smaltimento dei rifiuti" e sostituirlo con il più consono "recupero delle materie prime". Inoltre dovranno entrare nel nostro vocabolario i termini "riuso", "riciclo", "recupero" e per quanto concerne la frazione organica il "compostaggio".
Non ci possiamo più permettere il lusso di trasformare le materie prime (ex rifiuti) in sostanze velenose a seguito del processo della combustione o dell'incenerimento o della termovalorizzazione.
La diossina e le sostanze tossiche prodotte dagli inceneritori, che si accumulano nell'ambiente, le possiamo paragonare all'accumulo di melma in una piscina nel fondo della quale ci troviamo noi. Supponiamo che oggi la melma sia al livello delle ginocchia, domani la melma raggiungerà la nostra bocca sia che venga aggiunto un bicchiere che un secchio al giorno sarà solo questione di tempo. L'unica vera soluzione e' quella di eliminare la produzione di melma cioè dismettere i termovalorizzatori e gli assimilati.
Recuperare i materiali per dare vita a nuovi oggetti, senza l'impiego di nuove materie prime, genera un profitto circa quattro volte superiore rispetto a quello ricavato dalla vendita dell'energia elettrica ottenuta "termovalorizzando" gli stessi rifiuti.
Tutto ciò senza inquinare l'ambiente, senza aumentare il riscaldamento del globo, senza produrre CO2 o, piu' precisamente, facendolo in maniera infinitesima rispetto alla combustione dei rifiuti.
Già oggi siamo in grado di recuperare il 99% delle materie prime contenute nei rifiuti senza avere la necessità di bruciare alcunché, il centro di recupero di Vedelago ce lo insegna.
Ad oggi diverse nazioni si stanno indirizzando verso la strategia "rifiuti zero" di cui la California e' la capofila.
Anche in Italia diversi comuni hanno abbracciato la strategia "rifiuti zero" tra cui Capannori, Acerra e molti altri.
Alla base della strategia "rifiuti zero" ci sta il concetto di raccolta differenziata puntuale dove ciascun contribuente di risorse (ex rifiuti) viene premiato in base a ciò che conferisce. Tale strategia e' pure attuabile in Sicilia, se vi e' la volontà politica, come già dimostrano molti paesi del Belice nei quali sono state raggiunte delle percentuali di raccolta differenziata prossime al 70%.
Per quanto riguarda la produzione di energia bisogna premettere che in Sicilia produciamo più energia di quella che consumiamo. Dovremmo piuttosto sostituire l'energia prodotta dalle centrali termiche con energia prodotta dalle fonti rinnovabili ma non le assimilate, che vengono arbitrariamente identificate come tali solo per poter usufruire dei CIP6 (incentivi statali nati per finanziare i temovalorizzatori)
Ricordiamoci la regola aurea "tutto ciò che brucia non è conveniente perché è un processo irreversibile ed inquinante" a meno della combustione dell'idrogeno con l'ossigeno.
Le fonti energetiche rinnovabili ricavano energia dal sole e dai suoi derivati (vento, maree, etc.) quindi non hanno limiti di approvvigionamento e soprattutto non causano il surriscaldamento del globo, l'aumento della CO2 e la produzione di sostanze inquinanti.
La Spagna e molti altri paesi puntano a generare energia esclusivamente dalle fonti rinnovabili entro il 2050 (renewables 2050).
L'energia che doveva essere prodotta con il termovalorizzatore di Paterno' (440 GigaWatt all'anno) potrebbe essere agevolmente prodotta da un campo termodinamico di 125 ettari di esenzione ed un costo molto inferiore rispetto al termovalorizzatore e benefici incommensurabili per l'ambiente e la popolazione.
Da quanto sopra esposto emerge, inoltre, con chiarezza che non abbiamo alcuna necessità dei rigassificatori.
Sebastiano SPINA (rete Rifiuti Zero Sicilia)
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