domenica 29 novembre 2009

Per vivere meglio...

...si dovrebbero " invertire tutti i nostri comportamenti, dallo spreco alla parsimonia, dall’usa e getta al recupero, dall’indifferenza al rispetto, questo è il modo per recuperare speranza, ricordandoci che sobrietà non significa ritorno alla candela o alla morte per tetano. Sobrietà non va confusa con miseria, come consumismo non va confuso con benessere. Nella vita di tutti i giorni, la sobrietà passa attraverso piccole scelte fra cui meno auto più bicicletta, meno mezzo privato più mezzo pubblico, meno carne più legumi, meno prodotti globalizzati più prodotti locali, meno merendine confezionate più panini fatti in casa, meno cibi surgelati più prodotti di stagione, meno acqua imbottigliata più acqua del rubinetto, meno cibi precotti più tempo in cucina, meno prodotti confezionati più prodotti sfusi, meno recipienti a perdere più prodotti alla spina, meno prodotti usa e getta più riciclaggio.
In sintesi la sobrietà si può definire come il tentativo di soddisfare i nostri bisogni impiegando meno risorse possibile e producendo meno rifiuti. Un obiettivo che si raggiunge più sul piano dell’essere che dell’avere. Uno stile di vita che sa distinguere tra bisogni reali e quelli imposti, che si organizza a livello collettivo per garantire a tutti il soddisfacimento dei bisogni umani con il minor dispendio di energia, che dà alle esigenze del corpo il giusto peso senza dimenticare le esigenze spirituali, affettive, intellettuali, sociali. "

[ tratto da un recente articolo di F.Gesualdi, autore di molti saggi sul consumo critico e solidale ]

lunedì 23 novembre 2009

presenze GIOVEDI' 26 novembre

Giovedì tutti presenti, anzi, di più !
. Vengono sia Angelo da S.Cataldo con i caprini che Nino da Roccamena con i vaccini (niente latte, però - lo porta solo Sandra Invidiata, la prossima settimana)
- Frutta e verdura di stagione in abbondanza con le nostre "splendide" donne che dominano la sala ;-)
- Pane di grano "tumminia", biscotti e farina da Roccapalumba di Antonio Gangi
- L'ineffabile Tonino Simeti con Vino, zucche ed altro ancora
Mancherà invece Giovanni Caronia col miele e le sue accurate spiegazioni. In più ci sarà un nuovo arrivo: la coop LAVORO E NON SOLO da Corleone, con vari prodotti di trasformato (pomodoro, melenzane, etc)
E se proprio vi manca ancora qualcosa, al piano superiore c'è la rivendita di Benny Faraci con un'ampia gamma di produttori bio certificati...

venerdì 20 novembre 2009

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Scrivi entro il 30 novembre all'indirizzo del blog e specifica numero e modello

martedì 17 novembre 2009

Chi c'è giovedì 19

Smaltiti i malanni di stagione, torneranno i formaggi, miele e tutto il resto. Completa le presenze un nuovo produttore di saponi "al taglio" e detersivi "alla spina"; la parola d'ordine è RIDUCIAMO I RIFIUTI e SOSTENIAMO LE PRODUZIONI LOCALI ...naturalmente il sapone è di ottima qualità !

venerdì 6 novembre 2009

Se biologico fa rima con etico

>>> tratto da: Il Manifesto - TERRA TERRA , 03.11.2009
Veleni nel vostro piatto, di João Pedro Stedile
"...delle conseguenze, per voi che abitate in città, del modello agricolo dell'agrobusiness. L'agrobusiness è la produzione su larga scala, con monoculture, pesticidi e macchinari. Usano veleni per eliminare altre piante e non assumere manodopera. In questo modo distruggono la biodiversità, alterano il clima e espellono sempre più famiglie di lavoratori rurali dalle loro terre."
"...Questi veleni sono di origine chimica e restano nell'ambiente. Inquinano il suolo. Contaminano le acque. Soprattutto si accumulano negli alimenti. Le coltivazioni che più utilizzano veleni sono: canna da zucchero, soia, riso, mais, tabacco, pomodoro, patata, uva, ciliegie e ortaggi. Tutto questo lascerà residui nei vostri stomaci. Nel vostro organismo le cellule si ammalano e, un giorno, potranno trasformarsi in cancro. Domandate agli scienziati ... qual è la principale origine del cancro dopo il fumo?"
"...è necessario valorizzare l'agricoltura familiare contadina, l'unica che può produrre senza veleni e in modo diversificato. L'agrobusiness, per ottenere vantaggi di scala e grandi guadagni, riesce a produrre solo con veleni e espellendo i lavoratori verso le città. E voi pagate il conto con l'aumento dell'esodo rurale, delle favelas, e con l'aumento dell'incidenza del veleno nei vostri alimenti. Per questo, sostenere l'agricoltura familiare e la riforma agraria, che è un modo di produrre alimenti sani, è una questione nazionale, di tutta la società.
I ricchi sanno di cosa sto parlando e consumano solo prodotti biologici. E voi, da che parte state?"
http://www.ilmanifesto.it/archivi/terra-terra/nocache/1/pezzo/4af05b23d7bf1/